Dimentichiamoci dei luoghi di partenza, arrivo o passaggio.
Nel futuro ci aspettano gli aeroporti come destinazioni turistiche e di intrattenimento.
Questa evoluzione viene portata avanti da tre architetti ( Terence Young, Andy Bell e Pat Askew) attualmente impegnati nella riconversione e trasformazione di alcuni tra i principali scali degli USA.
Stando a loro nei prossimi 20 anni gli aeroporti diventeranno un posto dove le persone vorranno rimanere piuttosto che un posto dove recarsi per poter viaggiare. La chiave è ricreare luoghi di aggregazione simili a dei centri storici.
L’aeroporto di Singapore ha inaugurato di recente un’area zen decorata da un motivo ricorrente di un’orchidea che rappresenta il fiore simbolo nazionale.
Ad Abu Dhabi, oltre al tetto che richiama le dune del deserto, troverete una galleria d’arte contornata da boutique di lusso.
Il The Economist ha definito l’insieme degli aeroporti internazionali e della loro popolazione come il “Sesto Continente” in quanto multietnico, variegato, cosmopolita e iperconnesso.