Anche nota come la Casa dei mostri per via del portone che si apre in una gigantesca bocca spalancata con un naso a chiave di volta, è una delle strutture più insolite della Capitale. Federico Zuccari l’ha realizzato ispirandosi al Bosco Sacro di Bomarzo, da cui era rimasto particolarmente affascinato. Tale opera si trova in Via Gregoriana 30.
E’ tra le più celebri sculture di Michelangelo ed è parte della tomba ubicata in San Pietro in Vincoli, costruita nel 1505 su commissione di Papa Giulio II. Leggenda narra che Michelangelo contemplando la scultura al termine delle rifiniture, rimase stupito egli stesso del realismo delle forme e che abbia esclamato “Perché non parli?” colpendo il ginocchio con il martello che impugnava. Si trova in Via delle Sette Sale 14.
- IL GIARDINO DI PIAZZA VENEZIA
Detto anche Giardino Ritrovato, questo cortile rinascimentale è stato riqualificato ed è aperto a tutti gratuitamente. Al centro del cortile si trova la fontana in travertino che rappresenta il fulcro del giardino sia a livello visivo sia uditivo. Le statue sanciscono il legame del Palazzo con la Repubblica di Venezia, per l’appunto vi è la statua di una donna con il cappello del Doge nell’atto di lanciare un anello nell’acqua che richiama la Festa veneziana della Sensa, cerimonia di unione tra la città e il mare. Si trova a Piazza Venezia.
In realtà, si parla del Palazzo della Civiltà Italiana oppure del Palazzo della Civiltà del Lavoro. Questo celebre monumento ha la forma di un grosso parallelepipedo con le quattro facciate uguali, ciascuna scandita da cinquantaquattro arcatelle che lo fanno assomigliare al Colosseo, però dalla forma razionalizzata. La sua altezza si eleva per sessanta metri e la base è larga cinquantatré metri: la struttura è in cemento armato e la copertura in travertino. Al piano terra, si trovano le statue del Colosseo quadrato: si tratta di ventotto sculture raffiguranti l’allegoria delle virtù del popolo italiano. All’interno riprende le linee esteriori: ci sono grandi cubature coperte di rivestimenti marmorei dall’andamento enfaticamente verticale. Si contraddistinguono i pavimenti, di marmo rosso antico, mentre lo sfarzo è sottolineato dai grandi lampadari in cristallo e ottone, restaurati secondo la loro immagine originale. Si trova in Via Quadrato della Concordia 5.
Realizzato dall’architetto Ken Nakajima, lo stesso che ha realizzato l’area giapponese presso l’Orto Botanico di Roma. Ci si immerge nella cultura giapponese, una passeggiata fra ciliegi, irisi e glicini, il laghetto, la cascata, le rocce, il ponticello e la lampada di pietra, tôrô. Compaiono tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino di stile sen’en (giardino con laghetto), che ha raggiunto l’attuale splendore perfezionandosi attraverso i periodi Heian, Muromachi (XIV-XVI sec.) e Momoyama (fine XVI sec.). La veranda, tsuridono, che si protrae sul laghetto è uno dei migliori punti per godere la vista del giardino. Si trova in Via Antonio Gramsci 74, presso Istituto Giapponese di Cultura di Roma.